Partiamo da lontano...cos'è il suono?
Il suono è un fenomeno fisico che viene generato attraverso la produzione di onde sonore da parte di un corpo elastico messo in vibrazione chiamato sorgente sonora (strumento musicale, corde vocali, membrana di un altoparlante. etc.) che provoca piccole variazioni nella pressione atmosferica.
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In fisica un’onda è una perturbazione che si propaga nello spazio e che può trasportare energia da un punto all’altro.
Per produrre suono la sorgente sonora deve essere immersa all’interno di un mezzo elastico che solitamente ma non necessariamente è l’aria.
Quando un'onda viaggia in un mezzo elestico la sostanza di questo mezzo è temporaneamente deformata.
Le onde sonore si propagano attraverso collisioni tra molecole vicine.
Dopo la collisione le molecole tornano indietro in direzione opposta, oscillando intorno ad una posizione quasi fissa.
Le onde sonore sono onde meccaniche longitudinali in quanto le oscillazioni sono parallele alla direzione della propagazione.
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Pensiamo ai puntini più a sinistra (quelli compresi tra i limiti +/- 1) come a molecole attigue alla membrana di un altoparlante che vengono spostate attraverso la forza del suo movimento generando in questo modo un'onda sonora.
I suoni non necessitano di qualcuno che li ascolti, semplicemente esistono sulla terra.
Nel corso del suo tragitto all’interno del corpo vibrante un’onda sonora però può incontrare un apparato in grado di trasformare (ed eventualmente elaborare) l’energia sonora in energia di altra forma.
il sistema uditivo umano trasforma le variazioni di pressione atmosferica in impulsi nervosi.
un microfono trasforma le variazioni di pressione atmosferica in variazioni di tensione elettrica.
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Nel primo caso le onde sonore sono recepite dai nostri sensi come inputs, stimoli che il nostro cervello interpreta come informazioni.
L'atto di ascoltare infatti è uno dei mezzi di conoscenza del mondo che ci circonda forniti dai nostri sensi.
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Audio('media/leone.mp3')
Quello che abbiamo ascoltato interagendo con il player sono solamente cambiamenti continui nella pressione atmosferica ma il nostro cervello li ha interpretati come il ruggito di un leone.
In qualità di esseri umani siamo infatti usi a generare, interpretare, dedurre, richiamare o creare nuove informazioni stimolati da informazioni esterne.
Informazioni (primarie) dalle quali possiamo derivare ulteriori informazioni (secondarie) che possono essere legate al tipo di sorgente sonora oppure al significato di quel suono e generare o meno azioni, emozioni o ancora altre informazioni...
ma..
qual'è la ragione di questa interpretazione? un'esperienza passata? istinto? deduzione? studi avanzati in zoofonetica?
perchè dopo aver sentito il suono siamo ancora seduti davanti al computer e non ce la siamo data a gambe levate?
Perchè sappiamo che la sorgente sonora (informazione primaria) è una simulazione prodotta da un manufatto elettronico.
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Oppure perchè non abbiamo mai imparato ad associarlo (informazione secondaria) a nessuna sorgente sonora in particolare.
Nella vita quotidiana infatti quando sentiamo un suono la prima domanda che ci poniamo è:
Per dare una risposta cerchiamo prima di identificare la sorgente sonora comparandola con altri suoni conosciuti e solo successivamente prestiamo attenzione alla morfologia del suono stesso.
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Audio('media/chi.mp3')
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Ricapitolando
Per questo motivo una persona può affermare: "questo suono è la voce di un leone" mentre un'altra: "questo suono è la voce di un **altoparlante".
A seconda dei casi nessuna di queste affermazioni potrebbe corrispondere alla realtà oggettiva.
ma...
Una risposta a questi tre quesiti può essere il pensare un sistema complesso di relazioni oggettive tra suoni (o simboli) e significati verificato e condiviso da altri come insieme di abitudini acquisite in sé e assunte come oggettive negli altri.
In altre parole la costruzione di un linguaggio e di conseguenza di una tradizione culturale.
Ripartiamo da molto lontano...cos'è la musica?
Due punti di vista: Formalismo vs Referenzialismo
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Stravinsky, Igor. Chronicle of My Life
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L'esperienza dell'arte è primariamente intellettuale, il riconoscimento e apprezzamento della forma è il suo unico scopo.
Questo genera un'emozione estetica che non ha controparti in altre esperienze emotive.
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Cooke, Deryck. The Language of Music
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La funzione dell'arte è quella di ricordarci, o raccontarci, o aiutarci a capire qualcosa che è extra-artistico e dunque i suoni dovrebbero servire come promemoria, indizio o segno di qualcosa di extra-musicale.
Entrambe le posizioni partono dal pensare la musica come linguaggio
ma...
cos'è il linguaggio?
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Un linguaggio è un insieme (vocabolario) di simboli (significante) ognuno dei quali ha uno o più riferimenti (significato) a qualcosa di concreto oppure a concetti astratti, combinati tra loro secondo regole grammaticali più o meno strette che possono produrre anche ulteriori significati.
ma..
la musica della tradizione occidentale è conforme a questa definizione??
Tutte le formulazioni teoriche come ad esempio la repubblica di Platone, la musica reservata del XVI secolo, la teoria degli affetti del XVIII secolo o la dodecafonia nel XX secolo si sono rivelate applicabili solo a un periodo ed a uno stile o più in generale alcune di esse:
Secondo questo ragionamento un determinato stile musicale spesso include elementi linguistici come simboli e grammatiche ma non è di per sè un linguaggio.
La musica non è un linguaggio universale così come l'insieme di tutti i suoni vocali non può essere considerato una lingua parlata universale.
A questo punto possiamo comprendere come ci possano essere posizioni così radicalmente opposte sul significato dell'informazione musicale.
Nel mondo dei suoni la rappresentazione simbolica non è l'unico mezzo di espressione in quanto il significante coincide con il significato (un singolo suono rappresenta solo se stesso, variazioni di pressione atmosferica).
Grazie a ciò la musica può sia esprimere concetti astratti (Formalismo) che suscitare un richiamo viscerale e immediato ai nostri sensi sotto forma di risposta inconscia (Referenzialismo), ma in entrambe i casi non c'è alcun legame con il linguaggio.
La differenza tra queste due posizioni è insita nel fatto che mentre concetti astratti espressi attraverso la musica (forma) sono oggettivi, le emozioni da essa suscitate sono differenti da individuo a individuo (magari la stessa musica può suscitare per tutti gioia o tristezza, ma la gioia o tristezza di ciascuno è differente da quella di qualsiasi altro e dipende da fattori estranei ai suoni che l'hanno suscitata come le esperienze personali).
Al termine di questo ragionamento su suono, musica, linguaggi e significati dell'informazione musicale elenchiamo quali sono le caratteristiche comuni (non vocabolario, non simboli e neppure regole grammaticali) a tutti gli stili e culture musicali occidentali e non, ovvero i parametri fisici del suono:
Ognuno di questi parametri è stato e sarà di volta in volta assegnato a simboli differenti e organizzato (composto) secondo determinate regole a seconda delle necessità mnemotecniche, dello stile, della cultura e dell'epoca musicale.