Indeterminismo

"Siccome ho sempre preferito fare progetti piuttosto che seguire la loro esecuzione, mi sono interessato a situazioni e sistemi compositivi che, una volta messi in funzione, possono creare musica con poco o nessun intervento da parte mia. Vale a dire preferisco pensare il mio ruolo come pianificatore e programmatore piuttosto che come compositore, per poi diventare più facilmente pubblico e apprezzare i risultati nel migliore dei modi.  (B.Eno)

Concezione

Seguire o perseguire una procedura indeterministica in musica significa generare o trasformare materiale musicale o sonoro integrando scelte casuali nel processo decisionale. Il concetto di indeterminismo infatti, se assunto in termini filosofici, afferma la negazione di ogni determinazione del volere da parte di motivi esterni a esso, ovvero nel nostro caso una sequenza di eventi sonori nel tempo deve essere regolata in tutto o in parte dal caso o da un insieme di probabilità, indipendentemente dall'esperienza, dal gusto, dalle conoscenze e dalla personalità dell'autore rendendo in questo modo inevitabile un ripensamento a priori del ruolo del compositore nell'atto creativo. Una riflessione di questo tipo ad esempio assume un ruolo importante nella poetica del compositore statunitense J.Cage, il quale ha spesso dichiarato di assumere come principio compositivo l’ allontanamanto dall’unità per muoversi verso la molteplicità:

...abdicare alla propria soggettività, l’uscire dal proprio giudizio per muoversi verso la molteplicità che è la vita stessa, di cui l’uomo non è che una piccola componente, nel mare della continua variazione...

...ciò che mi interessa, è che i suoni siano... Essi sono. Ciò a loro basta, e anche a me. Un suono non possiede nulla, non più di quanto io lo possieda. Un suono non ha il suo essere, egli stesso non è certo di sopravvivere, se così si può dire, a quello che lo seguirà. Ciò che è strano è precisamente che sia apparso adesso, in questo preciso secondo. E dopo sia sparito. L’enigma è il processo...

Nello specifico della tradizione musicale occidentale sono state teorizzate e utilizzate tre diverse procedure indeterministiche che possimo chiamare: Caso, Indeterminatezza e Alea.

Caso (chance)

Il brano è generato attraverso processi casuali ma successivamente fissato in partitura per permettere un’esecuzione precisa e sempre uguale (nei limiti dell'interpretazione musicale tradizionale). Un primo esempio di questo processo può essere rappresentato dai giochi musicali fioriti in Europa tra la seconda metà del 1700 e l’inizio del secolo successivo e pubblicati in prevalenza nei grandi centri di diffusione della musica stampata. Autori ne sono spesso musicisti celebri, come C.Ph.E.Bach, F.J.Haydn, W.A.Mozart, etc. Il funzionamento prevede l’utilizzo di un paio di dadi e di apposite tabelle, contenenti una certa quantità di battute musicali, ciascuna abbinata ad un numero d’ordine. Tali battute, ancorché sistemate dall’autore in ordine sparso, rispondono tuttavia ad uno schema armonico che, grazie al lancio dei dadi, puntualmente si ricostituisce, producendo un piacevole brano (Minuetto, Walzer, Marcia, Contradanza) generalmente destinato a strumento a tastiera. Il gioco consente quindi a chiunque sia privo di nozioni musicali di raccogliere frutti armoniosi e originali: l’abbondanza delle misure musicali disponibili, combinata con i possibili esiti del lancio dei dadi, garantisce una serie di risultati sonori pressoché inesauribile.

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W.A.Mozart: Musikalisches Würfelspiel

Un secondo esempio più vicino ai giorni nostri è la raccolta di brani per pianoforte Music of Changes di J.Cage nei quali la struttura formale, il metodo compositivo e la scelta dei materiali musicali (altezze, dinamiche e tempi) sono determinati dal lancio dei dadi dell'I-Ching.

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J.Cage: Music of Changes

La raccolta è formata da otto "libri" di musica. Per la compilazione della partitura Cage ha utilizzato delle griglie con celle 8x8 (matrici bidimensionali) per facilitare la corrispondenza con i 64 esagrammi dell'I-Ching. Un primo lancio di dadi definisce quale evento sonoro scrivere tra quelli compresi nella griglia dei suoni, dopodichè i due lanci successivi sono dedicati a durate e dinamiche. A questo punto un breve segmento di musica è stato composto. Le pause sono ottenute dalla griglia dei suoni, in quanto questi ultimi sono contenuti solo nelle celle dispari. Per introdurre nuovo materiale nelle griglie queste possono avere due stati (anch'essi definiti di volta in volta dall'I-Ching): mobile o immobile. Nel primo stato ogni qualvolta esce una cella il suo contenuto viene rimpiazzato immediatamente, nel secondo no. Infine l'autore ha utilizzato una griglia anche per la densità polifonica: la procedura appena illustrata ha generato una sola "voce" (sequenza orizzontale di eventi sonori) che può essere sovrapposta ad altre ottenute nello stesso modo, il numero di "voci" in una frase è anch'esso stabilito dall'I-Ching (da uno a otto).

Indeterminazione (indeterminacy)

Il concetto di indeterminazione a differenza di quello appena esposto ricerca la molteplicità variabile delle esecuzioni possibili, non l’alea. L’indeterminazione è il contrario del caso che invece adotta un metodo che diviene la necessità. Se quindi il caso si affida alla logica del metodo, l’indeterminazione fa affidamento sulla sensibilità dell’esecutore. L’indeterminazione esclude la precisa determinazione di alcuni parametri (altezza, durata, intensità, timbro) per dare un margine di libertà all’esecutore, libertà che diviene non solo interpretazione ma entra a far parte della stessa identità formale dell’opera. Libertà che se portata ai limiti estremi va idealmente a coincidere con l' estremo opposto deterministico ovvero l'improvvisazione totale. Il concetto di indeterminazione in musica può essere sviluppato in due modalità differenti:

Alea

Una terza possibilità nell'introdurre il caso nella composizione musicale è rappresentata da quella che è stata definita musica aleatoria e nella quale potremmo collocare anche i lavori di M.Feldman appena illustrati. Le prime due strade (caso e indeterminatezza) sono state perseguite principalmente da compositori americani in quel periodo storico/musicale che è venuto alla luce in quel continente negli anni '50 del secolo scorso ed è conosciuto sotto il nome di sperimentalismo americano. In Europa invece nello stesso periodo, il termine aleatoric music divenne di uso relativamente comune fra i compositori della cosiddetta avanguardia europea attraverso la lettura che ne fece lo studioso di acustica Werner Meyer-Eppler nei Corsi estivi di Darmstadt per la Nuova Musica. La sua definizione di musica aleatoria chiarisce benissimo l'approccio di innumerevoli partiture di quegli anni:

"un processo può essere definito "aleatorio" [...] se il suo sviluppo è stabilito nelle linee generali, ma dipende dal caso nei dettagli"

Un pensiero musicale (necessità espressiva) di questo tipo potrebbe essere:

voglio una linea melodica formata da 13 note con altezze temperate comprese tra due limiti. Non sono interessato nè all'ordine nel quale si svolgono nel tempo, nè alle eventuali ripetizioni, nè all'eventuale mancanza di altezze comprese nel totale dell'ambito specificato.

In SuperCollider ad esempio potremmo risolvere questa esigenza musicale generando un Array di midinote attraverso l'algoritmo descritto nel codice seguente:

(
var n, min, max;
    n = 13;           // numero di note
    min = 60;         // nota più bassa: Do centrale
    max = 72;         // nota più alta: Do ottava sopra
Array.rand(n,min,max) // algoritmo
)	

Scarica patch di Max

Nell'esempio precedente abbiamo generato un Array di valori numerici compresi tra due limiti non midinote. Potremmo riutilizzare lo stesso algoritmo per generare qualsiasi altro parametro riguardante il suono (sia musicale che fisico acustico) come ad esempio le ampiezze di una sintesi additiva (in questo aso i limiti sarebbero 0/1), le durate dei tagli di un audio file (in questo caso i valori sarebbero in un range opportuno per i secondi o millisecondi), etc. Vediamo allora quali sono le principali tecniche che possiamo utilizzare in questo tipo di approccio.

Infine soffermiamoci su una possibile esigenza musicale comune a tutti gli algoritmi di scelta pseudocasuale appena illustrati: il voler richiamare tutti i valori in un ambito o appartenenti ad un insieme una volta sola, senza ripetizioni come ad esempio la generazione pseudo-casuale delle altezze di una serie dodecafonica.

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